Socrate e la “vicinanza sociale”. Un pensiero per il nuovo anno

di Salvatore Primiceri – Il 2020 è stato un anno che ha messo a dura prova tutti noi. Chi più chi meno abbiamo dovuto fare i conti con noi stessi, con le nostre capacità di resilienza e con i nostri limiti. Alcuni di noi hanno scoperto qualcosa in più del proprio io, altri hanno utilizzato la loro conoscenza interiore per resistere alle prove della quotidianità e provare a superarle.

Conosci te stesso” è una massima senza tempo risalente all’antichità. Essa era probabilmente incisa presso l’Oracolo di Delfi e attribuita al Dio Apollo. Pare che il suo significato originario fosse invitare l’uomo a rendersi conto dei suoi limiti, del fatto che la propria indagine sulla natura del mondo e delle cose non possa mai raggiungere una conclusione certa e definitiva. Per questo, secondo tale interpretazione, l’uomo ha bisogno di affidarsi al “divino” al fine di colmare l’ignoranza su ciò che non può sapere.

Eraclito fece un passo avanti e interpretò il “conosci te stesso” come il riconoscimento delle enormi capacità razionali e spirituali dell’uomo. Ogni risposta, secondo Eraclito, si trova dentro di noi. L’indagine interiore è l’esercizio da cui trarre la propria forza e le risposte per affrontare la quotidianità.

L’individualismo di Eraclito fu poi superato da Socrate il quale ha dato al “conosci te stesso” l’interpretazione ancora oggi più riconosciuta. Socrate ha traslato l’indagine interiore da un piano individualista ad una dimensione sociale. E’ necessario conoscere se stessi, affermava Socrate, ma in relazione con gli altri. Non si può, quindi, prescindere da una piena conoscenza interiore del proprio io senza la socialità e il dialogo con il prossimo.

Il fine è cercare il buono, il giusto e la virtù che ci permettono di vivere in comunità con saggezza e in armonia.
La maieutica socratica non è curiosità sulla vita degli altri ma terapia per curare la propria anima. Il “conosci te stesso” è prendersi cura della propria anima e aiutare gli altri a fare lo stesso. Solo curando la dimensione spirituale possiamo essere migliori anche nelle scelte materiali, pensando e agendo con giustizia.

Il fermarsi a guardarsi dentro è sì, come affermava Eraclito, un atto che necessita di spazio individuale ma soprattutto, e qui viene la straordinaria portata del messaggio socratico, è un esercizio di “vicinanza sociale“.
Chi ha inventato, nel 2020, il termine “distanziamento sociale“, è probabilmente qualcuno che non conosce bene sé stesso e, di conseguenza, l’essenza dell’uomo.

Occorre parlare con tutti, giovani e vecchi, conoscenti ed estranei. Tutti hanno il diritto di “sottoporre ad esame sé stessi e gli altri” in quanto l’uomo è la sua anima e il compito principale dell’uomo è proprio la cura dell’anima.
Il punto di partenza è il celebre motto socratico “so di non sapere“. Così ci si apre all’ascolto senza pregiudizi per poi riflettere alimentando domande a risposte.

Il 2020 ci ha obbligato ad un distacco repentino da molte abitudini e cose materiali. In tanti si augurano di riaverle il prima possibile. Torneranno, ma avranno significato solo se, nel frattempo, ci saremo dedicati ad aver cura della nostra anima. Ciò che infatti non possiamo permetterci di perdere è la “vicinanza sociale” che ci consente di nutrire le nostre anime e di alimentare la nostra incessante ricerca della felicità. In questo occorre esercitarci sempre, soprattutto nei periodi difficili, per non correre il rischio, a incubo pandemia terminato, di risvegliarci con l’amara sorpresa di aver smarrito il senso della vita.

Conosci te stesso, quindi, per dare pieno senso alla vita. Buon 2021 a tutti!

Salvatore Primiceri

Letture consigliate:

  • Giovanni Reale, Socrate, La Nave di Teseo, Milano 2019
  • Antonio Labriola, La dottrina di Socrate, Primiceri Editore, Padova 2020
  • Guido De Ruggiero, Storia della filosofia greca, Primiceri Editore, Padova 2020
  • Eduard Zeller, Compendio di storia della filosofia greca, Primiceri Editore, Padova 2020
  • Senofonte, Apologia di Socrate ai giudici, Primiceri Editore, Padova 2020

Immagine: Il discorso di Socrate, dipinto, Louis J. Lebrun (1844-1900).

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